lunedì 7 aprile 2014

Le foche sono cani sciolti





Sono stato al circo l'altra settimana. Al circo ci sono le foche ammaestrate.

Tutte le settimane gioco a calcetto e anche lì capita di incontrare le foche.

Nel calcetto settimanale ci sono tante categorie: quello che bara sul
punteggio, quello che si fa sempre male, quello che arriva sempre in
ritardo, quello che "Beppe passa sta cazzo di palla". E poi ci sono le
foche.

Non avviene spesso, non è una cosa abituale, ma nelle partite di
calcetto non si è sempre gli stessi, di settimana in settimana manca e
si aggiunge qualcuno: l'amico dell'amico che viene perchè all'ultimo
momento serve "il decimo".

Le foche in genere non sono amici di nessuno. A fine partita, nello
spogliatoio, ci si guarda chiedendosi "ma questo chi l'ha portato?!".
Nessuna risposta.

Le foche sono cani sciolti.

Le foche si contraddistinguono per un aspetto fondamentale: non
passano mai la palla. Quando ce l'hanno tra i piedi esibiscono
l'intero repertorio di veroniche e palleggi, svariano da una parte
all'altra del campo rigorosamente a testa bassa fino a quando
l'avversario non gli porta via il pallone (o gli rifila un meritato
pestone). Sì, perchè le foche snervano i compagni di squadra e ancor
più gli avversari, obbligati a correr dietro a questi palleggiatori
maledetti. Ad ogni modo, inveire contro di loro è assolutamente
inutile. Le foche non hanno orecchie quando hanno il pallone tra i
piedi.

Esiste solo un modo per conviverci ed è fermarsi. Fermarsi e ammirare.
Come al circo. La palla non te la passeranno mai e allora tanto vale
godersi lo spettacolo, il biglietto dopotutto l'hai già pagato (6,50
l'ora in media).

Occorre un po' di allenamento e di esperienza ma vi assicuro che
funziona: quando hanno la palla tra i piedi il tempo si sospende, la
scena è al ralenti. Loro saltellano di qua e di là con il pallone a
spicchi colorati sbattendo le pinne e sorridendo.

Le foche sorridono. Sorridono e sbattono le pinne.

Oink, Oink, Oink.

E' magnifico, credete di aver pagato per un'ora di calcetto e invece
vi godete la meraviglia di una foca in calzoncini corti che fa
volteggiare sul naso il suo pallone a spicchi.

Oink, Oink, Oink.

E' l'unico modo per resistere. Resistere all'impulso di tirargli un
calcio nel sedere, di strappargli i baffetti. Di sedersi a terra.

Mi sono talmente abituato a loro che non ne posso fare a meno. Alle
volte mi estraneo talmente tanto che quasi quasi mi scappa un
applauso. L'applauso sarebbe troppo ma... tieni, un bel pesciolino. Ne
vuoi un'altro? Va bene ma poi basta. Adesso basta, è finita la
partita, ci sono già quelli dell'ora dopo in campo.
Ragazzi, vi serve una foca?
Pallone colorato?
Pesciolino?
Oink.


PS: Da quando l'amico Corrado mi ha introdotto al concetto di foca nel
calcetto ho sviluppato una personale statistica: le foche sono
prevalentemente juventini. E, fatto su cui non ho ancora elementi
sufficienti ma che conto di verificare presto statisticamente, le
foche che hanno un cane, la domenica lo portano a spasso in centro.
Sicuro.