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Incontri che si celebrano e si esauriscono in un momento. Incontri che necessitano dell'incrociarsi di uno sguardo, altri che di uno sguardo non hanno necessità. Vanno a incastonarsi tra i ricordi più puri, quelli degli amori mai consumati. Talvolta mai nemmeno concepiti.
Ricordi solo potenziali, attimi che vivono nell'istante di un riflesso e che si imprimono nella memoria per sempre.
Quanta bellezza, alle volte, in un solo istante.
In un cammino d'ieri oltrepassavo
a taglio la strada ferrata:
luccichio del silenzio in righe interminabili.
E brillò su una scheggia di ricordi
una ragazza sconosciuta,
soltanto veduta
sul fiorire degli anni.
Il suo viso, i suoi gesti nel contento
d'un cerchio d'amici
bruni e rosei di gioventù.
Poco dopo il momento in cui la vedo
di braccia bianche, d'ondeggiante vita
e pura d'occhi fermi nella gioia,
sparì. Non era
statua né stella, non idolo
di beltà, non lambita
dagli sguardi universali.
Fu come tante, da qualcuno amata,
simile a chi anche quest'oggi sorge
al desiderio di qualcuno.
Una ragazza di nuovo sparita
appena oltrepassato il luccichio
della strada ferrata.
Ferrovia e stradale di Agostino Richelmy da L'arrotino appassionato, Einaudi, 1965